Mihrimah Sultan

Donna capace, astuta e risoluta, degna figlia della celeberrima “Hürrem Sultan”. Mihrimah è una delle figure più prominenti del harem sia di Solimano il Magnifico che del suo successore Selim II, fratello miniore, durante il regno del quale, assume la carica di “Valide Sultan”, la donna più influente e potente dell’impero. Oltre ad evocare la fulgida bellezza e ricordare il matrimonio con Rüstem Paşa (al quale è dedicata una delle moschee più belle della città di Istanbul, unico esempio di moschea pensile accanto al “Han” che costeggia il mercato delle spezie), sono molte le storie di fascino legate alla figura di questa principessa bella come l’unione del sole e della luna (è proprio questo che Mihrimah signigìfica in Persiano “sole-luna”).

Sono diverse, infatti, le testimonianze tramandate da cronache persiane che raccontano di una donna di fervore, al fianco di Solimano in numerose campagne militari. Fu Mihrimah stessa a spingere Solimano verso la Campagna di Malta, impegnandosi a costruire 400 galee a proprie spese. Fu sempre lei a sostenere l’investitura del fratello Selim II subito dopo la morte di Solimano, fornendo 500 scudi d’oro.

Bellissimo esempio di autonomia e iniziativa, se consideriamo che si tratta di una donna del XVI secolo…una donna di un harem troppo spesso diluito in miti e leggende dove l’elemento “esotico” evoca atmosfere dai toni delle mille e una notte. E basta! Basta! L’esotismo di Istanbul, la Costantinopoli di sempre, sta proprio nelle forme sincretiche che derivano dall’incontro di tendenze ed elementi diversi, che si nutrono di tradizioni orientali ed innovazioni occidentali. L’esotismo del harem non si può ridurre al semplicistico luogo comune di storie di sesso e morte incorniciate da toni a sfondo erotico che evocano i racconti de “Le Mille e una Notte”. L’esotismo del Harem sta nel concetto modernissimo di “famiglia allargata” che calza perfettamente con la nostra società di oggi, dove bambini nati da madri diverse condividono esperienze, educazione e affetti. Sta nella chance data a donne di estrazione comune alle quali viene data la possibilità di salire ai ranghi della “stirpe reale”, bypassando però il legame di sangue. Sta nel’autonomia e nel potere economico che le donne hanno esercitato per secoli, orientando scelte e strategie, commissionando opere pubbliche e amministrando IN PIENA AUTONOMIA i fondi Privati, quelli della Dinastia più fortunata e prosperosa del mondo.