Il genocidio armeno in Turchia

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Riproduciamo anche qui il nuovo post del blog di “cose turche” che Giuseppe Mancini tiene  per LookOut News

Alcuni giornalisti italiani affermano che parlare di “genocidio armeno” in Turchia “costituisce reato”. Beh, no: ci sono stati in passato alcuni casi di pesanti strumentalizzazioni del codice penale(dell’articolo 301, che vietava le “offese alla turchicità” e adesso “alla Nazione turca”), ma dopo una rivisitazione nel 2008 il rischio in buona sostanza non c’è più; in ogni caso, non è mai esistita una norma che identificava esplicitamente come reato “il riconoscimento pubblicamente espresso del genocidio armeno”.

Prova determinante ne è il fatto che, ormai da alcuni anni, le vittime degli eventi tragici del 1915 – definiti senza mezzi termini “genocidio” – vengono commemorate il 24 aprile a piazza Taksim e in altri luoghi fortemente simbolici di Istanbul (come in altre città), vengono pubblicati libri dal titolo “Genocidio 1915″ e persino organizzate conferenze accademiche in cui si dibatte “Il genocidio armeno”. E’ veramente surreale che professionisti dell’informazione neghino il cambiamento, utilizzando episodi di 10 anni fa per deformare la realtà di oggi.

Ripeto: oggi in Turchia si può liberamente sostenere che gli eventi del 1915 costituiscono un genocidio, pur se lo Stato turco propone ufficialmente una visione alternativa, pur se le autorità turche s’infuriano se politici stranieri si arrogano il diritto di decidere al posto degli storici.

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